Arte

Villa Orsini Scorzè
Memorie nel tempo
Personale di Gianpietro Vanin

Con il Patrocinio del Comune di Scorzè, Assessorato alla Cultura, in  “Villa Orsini” è stata inaugurata sabato 15 dicembre 2012, ed è rimasta aperta fino a domenica 6 gennaio 2013, la mostra personale di Gianpietro Vanin “Memorie nel tempo”, 
L’esposizione di Gianpietro Vanin si è svolta attraverso un diario personale che nelle opere costruisce la “Memoria nel tempo”, un itinerario composto attraverso l’indagine di momenti familiari,


G. Vanin: "Come eravamo"


G.Vanin: "Scolaresca"

di fatti legati alla storia,


G. Vanin: "Castello di Stigliano"


G.Vanin: "Noale Tore dell'orologio"

alla vita quotidiana, agli affetti,


G.Vanin: "La Fattoria"


G. Vanin: "I cuccioli"

ai valori religiosi,


G.Vanin: "La Pietà"

all’ambiente.
Opere suggestive, scolpite con immediatezza, con precisi equilibri ambientali, in un tessuto cromatico essenziale, dove non mancano contrasti e felici modulazioni.
Le forme sono scolpite con rigore e minuziosa ricerca, le sfumature cromatiche creano un umore fresco e un’affettività, imprimendovi delle vibrazioni esteriori, alimentando la curiosità e il piacere intorno ai soggetti. Le diverse tipologie di legno danno un’impronta di sostegno e di forza che determinano le scelte dell’artista: ciliegio, tiglio, noce, fanno da sfondo, poi il gioco di luce impresso dalla gomma lacca e impreziosito dall’oro o da minuti punti di colore ben cadenzati e discreti, doviziosi e motivati, sono una risposta di esigenze rappresentative.
L’atteggiamento di riscontro ai temi rappresentati, sono frutto di condivisioni personali, sia nei confronti dei personaggi: il mangiatore di fagioli, il cercatore di funghi, la suonatrice di pianoforte, Van Gogh, il fumatore,


G. Vanin: "Il fumatore"


G.Vanin: "L'emigrante"

l’emigrante, la scolaresca, o degli animali: i cuccioli, il cavallo, la fanciulla con il cane, o, come nelle tradizioni in cui s’intreccia il passare del tempo nelle scene agresti dei lavori e della vita della campagna, dei momenti familiari, o nei quadri d’ambiente: Venezia, Valle di Cadore,


G.Vanin: "Venezia"


G.Vanin: "Valle di Cadore"

e ancora nelle rappresentazioni celebrative: Villa Farsetti, la torre dell’orologio di Noale e quella delle campane, il Castello di Stigliano, la loggia di Kwar, il Palazzo di Diocleziano a Spalato.


G.Vanin: "Palazzo di Diocleziano a Spalato"

Intorno a queste opere si legano importanti fasi della sua attività artistica che l’hanno portato a essere conosciuto in Italia e soprattutto in Croazia dove spesso ha occasione di essere presente a momenti di vita, in rappresentanza della Comunità Italiana per il Comune di S. M. di Sala.
Nella stessa locandina della sua rassegna, ha scelto proprio l’ opera dedicata alla rappresentazione del Palazzo di Diocleziano a Spalato per segnare con questa composizione l’importante momento della realizzazione di un tema che rivive la”Memoria del Tempo” nella storia, nell’architettura, che ripropone, attraverso il Palazzo, la pianta tipica degli accampamenti romani: nel cardo e decumano, che s’intreccia nelle porte dell’edificio, da cui dipartono numerose vie trasversali, simili al reticolato della nostra zona. Poi la storia di questa zona si lega per breve tempo all’Impero Bizantino, segue un momento di indipendenza e poi per quattro secoli il territorio è governato  dalla Repubblica di Venezia, sino al crollo della Serenissima, al dominio Francese e Austriaco, arrivando alla realtà di oggi.
In queste opere si nota come l’artista cerchi di interpretare i soggetti ponendo l’accento con particolare abilità alle emozioni, in superfici ora lisce e ora scabre, che indicano una suggestiva mobilità espressiva, sempre aderente alla realtà, la figura è curata nei particolari, con quella tecnica un po’ bizantineggiante che impreziosisce la rappresentazione.
La paziente costanza nel lavoro gli permette di evidenziare i particolari, lasciando spazio alle suggestioni che diventano anche emozioni.
Fanno parte della sua storia anche i temi sacri, dalla realizzazione dei Santi, alle vicende della vita di Gesù: l’Annunciazione dell’Angelo a Maria, la Natività, la Sacra Famiglia, la Crocefissione, la Deposizione e l’Ascesa al cielo, e ancora quelle identità che s’intrecciano con la tradizione cristiana, con il valore della famiglia e della nostra comunità.


G.Vanin: "L'Annunciazione"


G.Vanin: "La Natività"


G.Vanin: "Partenza per Nazaret"


G.Vanin: "Sacra Famiglia"


G.Vanin: "L'Ultima Cena"


G.Vanin: "La Deposizione"

Vanin dà grande importanza ai volti, alle espressioni, alle posture, rileva l’evento ed anche in questo caso la tecnica del suo lavoro si sviluppa in un intreccio scultoreo dei fondi che favoriscono il movimento e la plasticità dei soggetti. L’efficacia narrativa risponde alle esigenze ritmiche e spaziali, la forma e l’indice narrativo sono particolarmente autentici e ben meditati dalla sua stessa visione, conservando concretezza senza rinunciare ai canoni all’eleganza classica dei soggetti.
Anche nei temi di richiamo quotidiano riesce trovare nella simbologia dell’evento una risposta immediata e ben motivata come nel “Leone di San Marco” per ricordare il suo ingresso tra i Cavalieri dell’ordine, o gli stemmi realizzati per gli incontri istituzionali, le cornici dedicate ai ricordi, sono tutti particolari che segnano la ricca personalità di Gianpietro e soprattutto il suo animo così sensibile a quanto lo circonda. Questo suo diario artistico si chiude momentaneamente con la mostra di Villa Orsini ma è già pronto a scrivere nuove pagine cariche di emozioni per continuare a coinvolgere il suo pubblico nei prossimi eventi.   

  
Prof. Lidia Mazzetto